L’Archivio di Casa Buonarroti è composto da 169 volumi tutti manoscritti, attraverso i quali è possibile ricostruire la storia della famiglia Buonarroti, dagli antenati di Michelangelo fino all’ultimo discendente diretto della famiglia che nel 1859 decise di lasciare la Casa e il patrimonio raccolto al suo interno alla città di Firenze.
Ma da oggi il nucleo più importante, ovvero quello che riguarda le lettere autografe di Michelangelo, in tutto 342 e che costituiscono i volumi IV e V dell’Archivio Buonarroti, è stato restaurato e digitalizzato e questo grazie al contributo di Ente Cambiano scpa.
Una notizia molto importante in particolare per il mondo accademico e di tutti gli studiosi che avranno modo di approfondire ancora di più la conoscenza del grande genio attraverso le carte digitalizzate, senza compromettere la fragilità degli originali.
Una delle sezioni più preziose dell’archivio è indubbiamente costituita dalle lettere di sua mano, minute di lettere inviate ai personaggi più vari del suo tempo come papa Clemente VII o la regina di Francia Caterina de’ Medici, lettere inviate all’amica e poetessa Vittoria Colonna o quelle allo storico Benedetto Varchi, al pittore Sebastiano del Piombo o a Giorgio Vasari.
Il progetto per questa operazione di restauro è stato proposto dall’Associazione degli Amici della Casa Buonarroti, nelle persone di Elisabetta Archi e Antonio Paolucci all’Ente Cambiano scpa, che con grande slancio l’ha accolta e sostenuta con generosa e lungimirante sensibilità. Nessuno tra gli artisti del Rinascimento ci è tanto noto e familiare come Michelangelo. Sappiamo cosa mangiava, come si curava, quanto spendeva per gli abiti. ma possiamo anche seguirlo nei suoi momenti di meditazione, nei suoi slanci di generosità, nei suoi accessi d’ira, nelle sue paure. Tutto questo è stato possibile grazie alla spiccata attitudine di Michelangelo alla conservazione, quasi maniacale, di ogni documento che riguardasse la sua quotidianità: contratti, lettere ricevute, minute delle lettere inviate, bozze di poesie, conti della spesa.
L’enorme mole di carte da lui raccolte nel corso della lunga vita fu devotamente custodita dai suoi discendenti, andando a costituire il nucleo fondamentale dell’archivio familiare, che lungo i secoli si accrebbe con documenti di altri membri, fino ad arrivare alla notevole consistenza di 169 volumi e oltre 25.000 carte.
Sebastiana Gangemi