“La peste che il tribunale della sanita aveta temuto che potesse entrar con le bande alemanne nel milanese, c’era entrata davvero: come è noto; ed è vero parimente che non si fermò qui, ma invase e spopolò una buona parte d’Italia. Condotti dal filo della nostra storia noi, noi passiamo a raccontar gli avvenimenti principali di quella calamità; nel milanese, s’intende, anzi in Milano quasi esclusivamente…”.
Così ha inizio il XXXI Capitolo de “I Promessi Sposi” che Alessandro Manzoni dedica alla grande epidemia di peste che si abbattè sul Ducato di Milano tra il 1629 e il 1630 riducendo la popolazione a un decimo e causando più di 70.000 vittime. Ed è stato proprio questo terribile evento ad ispirare la mostra che celebra l’anniversario dei 150 anni dalla morte di Alessandro Manzoni dal titolo “Manzoni, 1873-2023. La peste orribile flagello tra vivere e scrivere“, in corso, fino all’8 luglio, nella Sala Maria Teresa della Biblioteca Nazionale Braidense che dal 1886 conserva il Fondo Manzoniano e realizzata in collaborazione con la Pinacoteca di Brera.
Attraverso 114 opere, tra libri, disegni, incisioni, viene ripercorsa la figura del grande scrittore che dedicò pagine all’orribile flagello su “I Promessi Sposi” e sulla “Storia della Colonna Infame” e va oltre la ricostruzione biografica ma rappresenta un inedito percorso espositivo che omaggia la grande sensibilità morale del Manzoni, storico erudito della peste e appassionato narratore di questa orrenda calamità, stimolando la riflessione sulla recente esperienza della pandemia Covid-19.
La mostra si avvale della collaborazione con l’Archivio Storico Ricordi ed il contributo scientifico di Casa del Manzoni e ripercorre un ampio arco temporale che parte dal mondo antico per arrivare alle soglie della contemporaneità. Articolata in diciassette sezioni l’esposizione permetterà di apprezzare numerose opere su carta come xilografie, calcografie, acqueforti, litografie e cromolitografie e disegni inediti selezionati in collaborazione con il Gabinetto Disegni e Stampe della Pinacoteca di Brera, oltre a manoscritti, incunaboli ed antiche edizioni.
Sebastiana Gangemi