Si aprirà il 6 maggio alla National Gallery di Londra “Saint Francis of Assisi” la prima mostra che il Regno Unito dedica alla figura San Francesco d’Assisi per raccontare la sua storia, i valori di amore e fratellanza delle sue predicazioni che ne hanno fatto uno dei santi più popolari e più venerati al mondo.
L’ evento espositivo che presenta l’arte ispirata dal grande santo dal XIII secolo fino ai giorni nostri, oltre ai dipinti, metterà in mostra anche reliquie e manoscritti, film e fumetti ed è stata curata dal Direttore della National Gallery Gabriele Finaldi e da Joost Joustra, Curatore associato di Ricerca in arte e religione.
L’azione del santo, fondatore dell’Ordine dei francescani, a favore dei poveri, il suo radicalismo spirituale, l’amore per la natura e gli animali e l’apertura al dialogo con le altre religioni ne fanno una figura esemplare e di grande attualità, capace nel corso dei secoli di essere profonda fonte di ispirazione per gli artisti, fino ai giorni nostri.
Tra le opere in esposizione quelle che fanno parte della collezione della National Gallery di artisti come il Sassetta, Botticelli e Zurbaràn, insieme a prestiti internazionali come il San Francesco d’Assisi in estasi di Caravaggio, San Francesco e Santa Chiara che adorano Gesù Bambino in una mangiatoia di Josefa de Obidos fino ad arrivare alle opere di artisti contemporanei come Antony Gormley e Giuseppe Penone mentre una nuova opera è stata commissionata a Richard Long.
Molti i prestiti dall’Italia, in particolare dal Museo Civico di arte antica di Pistoia è arrivata a Londra la grande tavola che raffigura San Francesco, quattro storie della sua vita e quattro miracoli post mortem attribuita al maestro della Croce e al maestro di Santa Maria Primerana, risalente alla metà del XIII secolo.
L’opera, una tempera su tavola cm. 160X133, eseguita tra il 1250 e il 1260 circa e proveniente dalla chiesa pistoiese di San Francesco, raffigura, secondo il modello bizantino, il santo al centro e ai lati quattro episodi della vita terrena e quattro miracoli compiuti dopo la morte. Sono tre invece i tesori che arrivano dal Sacro Convento di Assisi, la tempera su tavola attribuita a Giunta Pisano del 1253 circa che raffigura San Francesco tra quattro dei suoi miracoli post mortem avvenuti presso la sua tomba,
Il santo “Novus evangeslista” e taumaturgo viene raffigurato mentre con la destra impugna una croce e con la mano sinistra regge un libro aperto, il corno da richiamo con bacchette del XIII secolo dono del Sultano Al-Malik al-Kamil in occasione del viaggio di Francesco a Damietta in Egitto tra il 1219 e il 1220 e il codice di Giovanni di Iolo, Ms. Fondo Antico della Biblioteca del Sacro Convento di Assisi della seconda metà del XIV secolo, un codice miscellaneo con inventario delle reliquie che per la mostra sarà aperto alla carta 78 recto dove è trascritta la chartula assisiana che tramanda la benedizione a Frate Leone a La Verna e sull’altro lato le “Lodi di Dio Altissimo”.
Sebastiana Gangemi